Il rendering paesaggistico fa rinascere la natura nella vecchia cava di marmo
La natura ha i suoi tempi ed è giusto rispettare la loro lentezza. Come è anche giusto restituire alla natura qualcosa per tutto ciò che ci dona ogni giorno.
È con questo spirito che ONYMAR, giovane azienda di Massa Carrara che si occupa di marmo e materiali di lusso, ha deciso di dismettere parte di una cava e restituirla alla natura e agli abitanti di Vagli in Garfagnana.
La visione di un ritrovato spazio naturale
Un progetto di ripristino ambientale veramente ambizioso, per riportare una parte di cava lavorata ad un ambiente naturale.
L’intervento prevede la ricostruzione del vecchio Fosso della Tambura, di un percorso per gli appassionati di escursione e di un punto panoramico. Il tutto contornato con pietre e piante autoctone, materiali biodegradabili, riciclati e riciclabili.
La tecnologia al servizio dell’ambiente
Ma come poter visualizzare l’idea del risultato finale se la natura ha i suoi tempi e il verde avrà bisogno di pazienza per poter essere ammirato?
Ecco che qui entriamo in gioco noi di SF-GRAF.
Grazie alle nostre competenze in ambito di generazione di immagini digitali, siamo stati in grado di far ammirare in anteprima l’impatto di questo progetto.
Parliamo del rendering paesaggistico: un modo di anticipare il futuro. Grazie al fotoinserimento, ovvero il rendering 3d perfettamente integrato in un’immagine fotografica, al posto delle pietre è cresciuto un lussureggiante prato selvatico che accompagna il cammino lungo il sentiero, attraversando il canale impreziosito da due file di salici comuni.
Siamo stati molto orgogliosi del lavoro svolto, sia per il risultato visivo raggiunto, che per l’idea di ripristino ambientale dietro al progetto. il rendering paesaggistico è un alleato indispensabile per trasformare un’idea in una visione concreta e sostenibile. Un ponte tra la progettazione e la natura che aspetta di rinascere.
Se volete saperne di più, vi rimandiamo ai profili instagram e facebook di ONYMAR.
Qui invece trovate l’articolo di LA NAZIONE dedicato a questo progetto.
